La sfida concettuale del Tempo
La seconda Sfida è quella del Tempo o della Impermanenza.
Quel che i costrutti materiali digitali guadagnano rispetto ai vincoli spaziali lo perdono rispetto a quelli temporali. Condizione necessaria, ma non sufficiente perché una rappresentazione digitale duri nel tempo è che le sia garantita energia in maniera permamente o come flusso continuo o come carica di lunga durata. In entrambi i casi le minacce alla sopravvivenza materiale di un costrutto digitale sono numerose. Solo per citare un paio di esempi, tra di esse si possono annoverare la corruzione del medium per cause esterne di ogni genere che comprendono anche l'errore umano, oppure l'interruzione del flusso di energia a causa di guasti o semplicemente cambi di politica o estinzione del soggetto deputato a sostenerne i costi.
Ci sono poi tutti i problemi legati alla natura codificata del costrutto digitale, quali l'obsolescenza dell'hardware necessario, del software o dei formati utilizzati.
In ultimo, come nel caso dei costrutti oggettuali chi intende tramandare contenuti culturali per via digitale deve assicurarsi che essi abbiano ancora senso e valore per i futuri destinatari. I colossi dell'Isola di Pasqua, per esempio, sono arrivati fino a noi, ma non c'è più nessuno che sia in grado di dirci cosa rappresentassero di importante per la comunità che li ha edificati con così grande sforzo.
Dal punto di vista della creazione e trasmissione di cultura digitale la Sfida del Tempo suggerisce una riflessione principale:
la trasmissione di cultura per via digitale è un processo molto delicato e complesso che non tollera la minima discontinuità.
Last updated