La sfida concettuale dello Spazio
L'Era Digitale ha pochissimi anni alle proprie spalle ed è prematuro pensare di analizzarla da una prospettiva storica compiuta. Tuttavia, non è difficile individuare almeno tre sfide che sul momento appaiono cruciali.
La prima è la Sfida dello Spazio o della Forma.
I costrutti materiali digitali non sottostanno ai vincoli spaziali dei costrutti oggettuali. Le possibili conseguenze sono state esplorate sinora solo in minima parte. La dimensione digitale della realtà può essere immaginata come un pianeta infinito pronto ad accogliere la vita umana, ma ancora da terraformare. È una eccitante opportunità di sviluppo in ogni campo, che va tuttavia sfruttata saggiamente, dato che non è a costo zero. Se lo spazio non è un problema, lo è il conto energetico. Per esempio, alcune stime calcolano che il consumo di energia odierno per il funzionamento della sola blockchain sia pari a otto volte di quello della Francia e a due volte di quello degli USA.
Un ragionamento analogo vale per il luogo di particolare interesse che è la linea di frontiera dove costrutti digitali e oggettuali si incontrano. Le potenzialità dello Spatial Computing (o Realtà Aumentata o Realtà Mista, comunque si preferisca chiamare questa disciplina) sono tutte ancora da scoprire e deve essere ancora inventato uno linguaggio narrativo "nativo" efficace. Di nuovo, le nuove generazioni hanno il privilegio non frequente di poter letteralmente inventare il loro mondo. Tuttavia, la crescita esponenziale della capacità umana di modificare facilmente l'ambiente circostante richiede lo sviluppo di una "coscienza digitale" ad oggi largamente assente.
È un problema urgente: la dimensione digitale della realtà si comporta come un buco nero che continua ad assorbire processi a velocità sempre maggiore man mano che incrementa la propria massa, senza che restino alternative operative valide in caso di fallimento del sistema. Fallimento tutt'altro che improbabile considerata la poca attenzione alla sicurezza e alla affidabilità dei sistemi dai quali dipende largamente la nostra società. Uno studio del 2016 dell'automobile club tedesco ADAC sulla sicurezza delle chiavi elettroniche delle autovetture offre un piccolo esempio molto significativo. Mostra che 19 delle maggiori case produttrici mondiali hanno lasciato le loro chiavi elettroniche vulnerabili a semplici attacchi e manomissioni per un periodo che va dai 2 ai 4 anni. Non si può non guardare con preoccupazione alla solidità di un sistema di incontrollabile complessità che è la risultante anche della sovrapposizione di migliaia di casi come quello appena citato.
Dal punto di vista della creazione e trasmissione della cultura digitale la Sfida dello Spazio suggerisce almeno quattro spunti di riflessione:
La dimensione digitale della realtà è un mondo ancora tutto da esplorare e da inventare. Le parole d'ordine sono creatività e innovazione.
La dimensione oggettuale e quella digitale della realtà non sono separate, ma complementari e comunicanti.
Il digitale è materiale e non viene a costo zero per il pianeta: grande attenzione va dedicata al suo consumo energetico.
La capacità di modificare il nostro ambiente grazie alla tecnologia cresce esponenzialmente con l'avvento del digitale. Il potenziale costo degli errori derivanti da uno sviluppo incurante dell'impatto delle trasformazioni che induce è troppo alto per non investire sulla maturazione di una coscienza digitale collettiva. Da un grande potere derivano grandi responsabilità.
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