Spatial Computing e Continuum Virtuale
Con il termine di Spatial Computing si definisce la disciplina che consente di legare costrutti materiali digitali a luoghi nello spazio o a costrutti materiali oggettuali.
La Realtà Aumentata si colloca nel cosiddetto "Virtual Continuum", che va dalla Realtà Oggettuale alla Realtà Virtuale, passando per Realtà Aumentata e Virtualità Aumentata.
La Realtà Oggettuale è un contesto dove interagiamo esclusivamente con oggetti dotati di massa. È quella che siamo abituati a chiamare - erroneamente - Realtà o Realtà Fisica o Realtà Tangibile.
La Realtà Aumentata è un contesto dove prevale l'interazione con i costrutti materiali oggettuali, ma ad essi vengono legati costrutti materiali digitali. Per esempio, una immagine su manifesto o una rivista che, inquadrata con uno smartphone, rivela un video, una galleria di immagini o altro tipo di contenuto digitale.
La Virtualità Aumentata è un ambiente digitale visibile attraverso un visore dedicato, che isola l'utente dal contatto sensoriale diretto con la dimensione oggettuale. Tuttavia, sistemi di sensori permettono al visore di rilevare la presenza di costrutti oggettuali e modificare di conseguenza l'esperienza immersiva digitale. Un esempio immediato sono segnalazioni del rischio di urtare un oggetto, mentre si cammina per spostarsi all'interno del mondo parallelo rappresentato dal visore.
La Realtà Virtuale, infine, è un ambiente immersivo completamente digitale col quale l'utente interagisce attraverso visori dedicati, essendo completamente cieco alla dimensione dei costrutti materiali oggettuali. I processi interni a questo ambiente virtuale possono essere totalmente inventati dal programmatore oppure essere riproduzioni di costrutti oggettuali, come per esempio nella visita immersiva a ricostruzioni scientifiche di siti archeologici.
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